sabato 11 giugno 2011

ORA IL MARKETING PASSA DAI SOCIAL NETWORK

Vi siete mai chiesti cosa pensano i grandi brand del vostro "like" espresso tramite un pulsante su Facebook o sul loro sito web? Niente. Lo vogliono solamente in grande quantità per risultare apprezzati da tantissimi quasi da tutti per dare l'impressione che sia indispensabile a chi non li segue di doverli seguire. Ebbene sì, ora l'interese delle grandi aziende è quello di non interessarsi più di tanto al cliente affezionatao che stima il marchio e che è informato sui programmi del brand ma a quelli che non lo sono. Ovvero a quelle persone che potrebbero essere potenziali clienti e che non lo sono. E allora come fare a catturare la loro attenzione? Semplice, facendo parlare gli altri di se stessi; nei blog,sui forum nelle pubblicazioni online. Incoraggiare e sostenere a pubblicare e condividere in questi spazi piuttosto che sul sito di una società. E' quanto svela Quynh Mai, fondatore e chief executive officer di Moving Image e Content, che vanta clienti come Yves Saint Laurent, Mugler, Shiseido, Acne, Beachmint e tanti altri. Coinvolgere il consumatore nell'ambiente in cui vive e che frequenta. Questo è il futuro del marketing. Focalizzare l'attenzione non su chi è già convertito ma su chi non lo è. Concorda con May, karen Robinovitz,  Chief creative officer di Digital Architects , affermando che le marche


devono ridistribuire la loro energia , investendo forza in tutto ciò che fuori dal loro sito. Le aziende devono organizzarsi e dialogare con le persone alla stessa maniera di come fanno le persone con i loro amici. Per esempio il fenomeno Tory Burch, si realizza distribuendo contenuti su ToryBurch.com ma anche su una pagina di Facebook e Twitter , così come con una pagina di Tumblr o una collaborazione con una blogger. Non solo, ma è avvenuta, anche ristrutturando il sito e-commerce e lo sviluppo dell'applicazione mobile. Quello però importante è che i contenuti passino e vengano diffusi secondo le innumerevoli modalità di trasmissione di una  semplice informazione tra persona e persona. Sapppiate dialogare e aspettare il dialogo senza dettarlo. Bisogna saper attendere. Le uniche aziende che possono informare e diffondere notizie contenutistiche  senza cercare il dialogo sono quelle di lusso. Non è nel loro DNA, nella loro struttura sociale e quindi in pratica possono anche a volte "tirarsela". Insomma il coinvolgimento da parte del consumatore finale sembra essere diventato sempre più un elemento indispensabile nel processo di comunicazione, che mai come adesso sembra richiedere un linguaggio e una forma diversa a seconda di ogni segmento di pubblico....E' un mondo che cambia e noi .....ma proprio tutti, dobbiamo adeguarci senza rimanere indietro...YE'S.